Prevenzione incendi nel settore industriale

Prevenzione Incendi nel Settore Industriale: Linee Guida e Migliori Pratiche

La prevenzione incendi nel settore industriale ha subito una significativa evoluzione a partire dalla riforma del 2011 del regolamento sulla prevenzione incendi. Questa riforma ha introdotto un approccio modulare agli oneri amministrativi, basato sul principio di proporzionalità richiesto dalle categorie produttive, suddividendo le attività in tre fasce e semplificando il processo per le attività più semplici con regole tecniche verticali di prevenzione incendi. Questo ha portato alla sostituzione del Certificato di Prevenzione Incendi con la segnalazione certificata di inizio attività accompagnata da un’asseverazione.

Normativa di Riferimento

Il contesto normativo è complesso e comprende il testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il DPR 151/2011, e normative verticali specifiche come il DM 31/7/34 per i depositi di oli minerali. Inoltre, la normativa europea, come la Direttiva Macchine (2006/42/CE) e la Direttiva Attrezzature a Pressione (2014/68/UE), costituisce un importante riferimento.

 

 

Attività Soggette a Controlli di Prevenzione Incendi nel settore Industriale

Le aziende sono soggette ai controlli di prevenzione incendi nel settore industriale se svolgono attività elencate nell’Allegato I del DPR 1 agosto 2011 n.151. Tra queste attività rientrano:

 

– Depositi di gas comburenti compressi e/o liquefatti con capacità complessiva superiore o uguale a 3 m³.

– Stabilimenti che producono e/o impiegano liquidi infiammabili con punto di infiammabilità fino a 125°C e quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 1 m³.

– Impianti che producono, impiegano o detengono magnesio e altre leghe ad alto tenore di magnesio.

– Attività connesse al deposito di carta e cartoni, ampi depositi, impianti ausiliari e tecnologici come gruppi per la produzione di energia elettrica, centrali termiche e contenitori distributori di carburante.

 

Valutazione del Rischio

Per molte attività prive di una norma tecnica verticale, è necessaria una valutazione specifica del rischio per individuare i pericoli, valutare il rischio incendio associato e progettare le misure mitigative più idonee, seguendo il criterio ALARP (As Low As Reasonably Possible). Questo implica una comprensione approfondita dei processi produttivi e delle possibili deviazioni dai parametri normali, che possono essere il punto di origine di eventi incidentali gravi.

 

Individuazione dei Pericoli

Il processo di individuazione dei pericoli (HazId Analysis) è fondamentale per l’analisi del rischio. La mancata identificazione dei pericoli associati a sostanze non censite o comportamenti anomali può portare a valutazioni errate degli scenari di rischio. Un esempio critico è rappresentato dalle torce per la termodistruzione di prodotto in caso di blocco dell’impianto, il cui malfunzionamento può evolvere in un incidente grave.

 

Analisi dei Rischi

Dopo l’individuazione dei pericoli, l’analisi dei rischi valuta la vulnerabilità dell’azienda a deviazioni di processo, anomalie ed eventi incidentali. L’analisi può variare in complessità a seconda della tipologia e dimensioni dell’azienda. La riconduzione delle operazioni a task gestionali e apparecchiature critiche è uno strumento efficace per individuare le condizioni di deviazione di processo.

Misure Progettuali di Mitigazione

Una volta completata l’analisi del rischio, si procede con la progettazione delle misure mitigative. L’evento scatenante di un incendio in uno stabilimento chimico è spesso una perdita di contenimento di un reagente. È quindi cruciale individuare le aree di potenziale spanto e le distanze di sicurezza per le postazioni antincendio. Le misure di protezione includono sistemi di protezione passiva (es. fire proofing) e attiva (es. sensori, impianti di spegnimento automatico).

 

La progettazione antincendio deve tenere conto delle interazioni tra sistemi di protezione attiva e passiva, come l’uso di barriere d’acqua per attenuare l’irraggiamento termico e ridurre la propagazione di nubi di vapori. Inoltre, è essenziale l’interposizione di barriere fisiche e logiche nel flusso di processo, come serrande taglia fuoco e valvole di blocco.

 

Conclusione

La prevenzione incendi nel settore industriale richiede una combinazione di valutazione del rischio, comprensione dei processi produttivi, adozione di misure progettuali adeguate e conformità alla normativa vigente. Un approccio integrato e proporzionale è fondamentale per garantire la sicurezza delle attività industriali e minimizzare i rischi di incidenti gravi.